Archivio tag per 'adsl'

Nov
13

Come impedire il timeout delle connessioni SSH ad un server Linux

Router AliceNella mia azienda, dove ho Alice ADSL di Telecom, mi succede abbastanza spesso che una connessione SSH ad un determinato server remoto Linux, vada in timeout (in pratica la connessione si chiude), non permettendo la conclusione del comando in esecuzione sul server remoto (il che, a volte, può avere conseguenze non troppo piacevoli). Questo problema deriva dal fantastico (!) router di Telecom: l’Alice Gate VOIP 2plus.

Ma, fortunatamente, c’è una soluzione: inviare al server un pacchetto di NO-OP ogni tot secondi così da impedire al router di chiudere la connessione.

Possiamo specificare il comando ogni volta che avviamo una connessione SSH, come indicato di seguito (in questo caso il pacchetto di NO-OP verrà  inviato ogni 15 secondi):

ssh user@host -o ServerAliveInterval=15

oppure rendere la modifica permanente aggiornando il vostro file .bashrc (ammesso che utilizziate la Shell BASH) come indicato di seguito:

alias ssh=”ssh -o ServerAliveInterval=15″

 

 

Dic
31

Links della settimana (23)

E per concludere il 2007, ecco una nutritissima ed accurata selezione di links che pongo alla vostra attenzione:

Ott
10

Speed test: misura la velocità  della tua connessione ad Internet

Speed testVi siete mai chiesti qual è la vostra reale velocità  di connessione ad Internet?! Potete scoprirlo con questo semplice test che misura la velocità  di download e di upload della vostra linea (cioè quanti dati potete scaricare ed inviare)!

P.S. come i più attenti avranno notato, ho inserito una pagina apposita che contiene il programmino per effettuare il test: potete quindi usufruirne come e quando volete, clickando direttamente sull’apposità  voce nel menù in alto!

Fonte immagine: MasterNewMedia

Gen
26

Aboliti (finalmente) i costi di ricarica dei telefonini

E’ una notizia dell’ultima ora: il Governo ha finalmente rotto gli indugi ed ha scelto la via del decreto d’urgenza per abolire i costi di ricarica dei telefonini: quindi niente più costi aggiuntivi (i famosi 2 euro buttati, ogni 10 euro di ricarica) e il credito telefonico non potrà  più “scadere” (cioè andare perduto se non si consuma entro una certa data).

Un grande merito va senz’altro al giovane studente universitario Andrea D’Ambra che ha raccolto quasi un milione di firme nella propria petizione online per l’abolizione dei costi di ricarica, riaccendendo l’attenzione dei media, della gente e dei politici, fino ad arrivare all’Unione Europea.

Il ministro Bersani, grazie proprio al polverone alzato dalla petizione online, aveva preso la questione a cuore dichiarando: “I gestori devono far pagare le ricariche telefoniche per quello che costano. Le Autorità  stanno valutando e verificando se hanno la possibilità  di correggere questo meccanismo, altrimenti proporremo al Parlamento una norma, all’interno del prossimo pacchetto sulle liberalizzazioni, che superi quella che è una tassa ridistributiva a rovescio che colpisce soprattutto i giovani. Fosse per me un provvedimento del genere lo farei ieri, ma tali misure vanno vagliate dal Parlamento”.

Dopo una finanziaria di grandissimo impatto, finalmente una bella notizia per noi consumatori!

UPDATE DEL 27/01/2007

Molti di voi si staranno chiedendo: “ma quando non dovrò più pagare i costi di ricarica aboliti dal decreto legge citato sopra?“.

Vediamo di fare un po’ di chiarezza: i gestori di telefonia mobile hanno 30 giorni di tempo per adeguare i costi delle ricariche alle nuove disposizioni, che decorrono dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale (che dovrebbe avvenire la prossima settimana); quindi, facendo un rapido calcolo, entro 1 mese e mezzo dovremmo essere liberi di acquistare le ricariche telefoniche senza pagare i costi di ricarica.

Oltre all’abolizione dei costi di ricarica, il decreto ha stabilito che si potrà  cambiare gestore telefonico, televisivo o ADSL senza attendere un anno come avviene oggi; inoltre gli operatori non potranno imporre un obbligo di preavviso superiore a 30 giorni.

Finalmente una legge a difesa dei consumatori!

UPDATE DEL 02/02/2007

Entro i prossimi 30 giorni cambierà  la “vita” degli utenti di schede prepagate di telefonia mobile, che finalmente potranno acquistare schede senza pagare altro se non il traffico telefonico. E’ stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di ieri (ed entra quindi in vigore oggi) il Decreto che prevede la cancellazione degli oneri aggiuntivi.

UPDATE DEL 06/03/2007

Per sapere le ultime strategie commerciali adottate dagli operatori telefonici dopo l’abolizione dei costi di ricarica clickate qui.

Dic
19

L’ISTAT dice che l’Italia non è il paese di Internet

Nella pausa pranzo di oggi, stavo sfogliando il quotidiano “Il Centro” quando, in seconda pagina, scruto un articolo dal titolo: “L’Italia non è il paese di Internet“.

Andando avanti nella lettura dell’articolo, mi colpiscono alcuni dati (resi noti noti dall’Istat nel rapporto sulle tecnologie dell’ informazione e della comunicazione ad uso delle famiglie italiane): solo il 40% delle persone, in Italia, ha accesso ad internet da casa, rispetto da una media europea del 52%.

Questi dati posizionano l’Italia, in un tutt’altro che dignitoso, 15esimo posto in Europa: i capi delle classe sono Olanda (80%), Danimarca (79%) e Svezia (77%), mentre peggio di noi sono posizionate Ungheria (32%), Slovacchia (27%) e la Grecia (23%). Vicini a noi, ci sono la Francia (41%), la Spagna (39%) e il Portogallo (35%).

I motivi maggiori per cui le famiglie, in Italia, non si connettono alla grande rete sono la mancanza il pc nelle famiglie (53,9%) e il mancato accesso al web dalle abitazioni (64,4%). Invece, tra i motivi di chi non naviga in rete, c’è il disinteresse (40%) e l’incompetenza informatica (30%).

Per l’Istat, quindi, il mancato accesso alla rete è di natura socioculturale piuttosto che economico, in quanto la maggior parte delle famiglie non percepisce l’utilità  di questo strumento o non si ritiene in grado di utilizzarlo.

Chi però possiede un accesso alla rete, lo usa sempre più spesso; crescono, infatti, gli acquisti online: nell’ultimo anno quasi 3 milioni di italiani hanno fatto acquisti attraverso Internet (20,6%). Nonostante questo, le imprese italiane non amano il commercio on line: l’Italia è, infatti, al penultimo posto sia per gli acquisti sia per le vendite tramite internet all’interno dell’Unione Europea.

Purtroppo, nei dati, si evince ancora una differenza sostanziale tra Nord e Sud.

Dic
16

ADSL e filtri sulle porte

Sono davvero moltissimi i provider che da alcuni mesi a questa parte hanno iniziato ad applicare pesanti limitazioni alle connessioni ADSL, rallentando o bloccando del tutto la connessione alla rete, nel caso venisse rilevato traffico peer-to-peer (p2p): il caso più eclatante è quello di Libero (il mio ISP).

Ma perchè i provider filtrano le porte? Semplicemente perchè ben oltre la metà  del traffico Internet a livello mondiale è generato dai software p2p nelle sue varie forme (in realtà  il protocollo ed2k, ovvero quello utilizzato da aMule/eMule, è il più diffuso per questa attività ); questo, per un provider, si traduce in una saturazione della banda disponibile e una conseguente inadeguatezza strutturale (troppo traffico generato rispetto alla banda disponibile). In più, nella babele delle nuove leggi, pare che anche il provider possa essere considerato parte attiva nella violazione della proprietà  intellettuale (perchè si sa, che spesso e volentieri dai protocolli p2p si scarica roba coperta dai diritti d’autore). I due motivi citati, sono più che sufficienti per portare molti operatori ad inibire l’utilizzo di questi software.

Cosa implicano queste limitazioni per l’utente finale? Semplicemente, risulta quasi impossibile scaricare dai protocolli p2p, oppure si raggiungono al massimo qualche decina di kbyte al secondo.

Per la vostra felicità , però, vi comunico che c’è un piccolo escamotage per cercare di raggiungere velocità  non dico normali, ma per lo meno decenti anche se la vostra ADSL filtra le porte p2p: basta configurare il programma di file sharing in modo da utilizzare la porta 1755 (tcp & udp) invece delle standard 4662 e 4672 (per quando riguarda aMule/eMule)!

Escamotage a parte, mi sorgono spontanee le seguenti domande:

  • perchè siamo il paese in Europa nel quale l’ADSL costa di più e il servizio è uno dei peggiori?
  • come si permettono i provider ad implementare i filtri descritti sopra senza che, sul contratto, non ci sia alcun accenno a questa limitazione (almeno l’utente finale potrebbe effettuare le scelta dell’operatore anche e soprattutto in base a tali limitazioni!)?
  • chi obbliga i provider ad offrire dei servizi che poi non riescono a mantenere per problemi loro strutturali? Mi spiego meglio con un esempio: Libero mi vende una adsl 4 Megabit (teorici ovviamente) a 29.95 euro mensili, che poi praticamente non sono neanche 2 Megabit, e di questi, non posso farci neanche quello che voglio?

Ovviamente io, come tantissimi altri utenti, ho contatto l’assistenza di Libero per chiedere spiegazioni, ma la risposta/giustifazione che abbiamo avuto è sempre stata questa:

Continua la lettura di ‘ADSL e filtri sulle porte’




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