Archivio per la categoria 'Linux'

Nov
13

Come impedire il timeout delle connessioni SSH ad un server Linux

Router AliceNella mia azienda, dove ho Alice ADSL di Telecom, mi succede abbastanza spesso che una connessione SSH ad un determinato server remoto Linux, vada in timeout (in pratica la connessione si chiude), non permettendo la conclusione del comando in esecuzione sul server remoto (il che, a volte, può avere conseguenze non troppo piacevoli). Questo problema deriva dal fantastico (!) router di Telecom: l’Alice Gate VOIP 2plus.

Ma, fortunatamente, c’è una soluzione: inviare al server un pacchetto di NO-OP ogni tot secondi così da impedire al router di chiudere la connessione.

Possiamo specificare il comando ogni volta che avviamo una connessione SSH, come indicato di seguito (in questo caso il pacchetto di NO-OP verrà  inviato ogni 15 secondi):

ssh user@host -o ServerAliveInterval=15

oppure rendere la modifica permanente aggiornando il vostro file .bashrc (ammesso che utilizziate la Shell BASH) come indicato di seguito:

alias ssh=”ssh -o ServerAliveInterval=15″

 

 

Ott
29

Come sostituire automaticamente una stringa su uno o più file con sed per Linux

Ieri mi è capitato di dover sostituire una stringa di codice PHP, presente in diversi file contenuti nella stessa directory, con un’altra stringa.

Essendo un fan della riga di comando *unix, ho deciso di utilizzare sed, non prima di una ripassatina veloce al man(uale), per ricordare la sintassi di utilizzo, che è la seguente:

sed -e "s/VECCHIASTRINGA/NUOVASTRINGA/g" *.ESTENSIONE

dove, VECCHIASTRINGA e NUOVASTRINGA penso si commentino da sole, mentre ESTENSIONE deve essere sostituita con l’estensione dei file da sostituire. Nel caso in cui la sostituzione coinvolgesse tutti i file, è possibile indicare *.* !

Grazie a questo semplice comando, tutti i file sono stati modificati velocemente e correttamente.

P.S. sicuramente qualcuno di voi si starà  chiedendo “e se i file sono sparsi in sottocartelle come faccio?”. La risposta è presto detta:

find . -type f -name '*.ESTENSIONE' -exec sed -e "s/VECCHIASTRINGA/NUOVASTRINGA/g" {} \;

Ott
13

Come aggiornare Ubuntu 10.04 (Lucid Lynx) a Ubuntu 10.10 (Maverick Meerkat)

UbuntuUbuntu 10.10 Maverick Meerkat è l’attuale versione del sistema operativo Ubuntu distribuita, dal 10 ottobre 2010. Per chi non lo sapesse, Ubuntu è un sistema operativo Linux nato nel 2004, basato su Debian, orientato all’utilizzo desktop e alla facilità  di utilizzo.

In questo articolo vedremo come aggiornare, con una semplice procedura, Ubuntu 10.04 a Ubuntu 10.10.

Note importanti prima dell’aggiornamento:

  • fate un backup un completo di tutti i vostri dati: non vi è alcuna garanzia che tutti andrà  bene!
  • applicate tutti gli aggiornamenti per Ubuntu 10.04 LTS.

Procedura da seguire:

  • premere Alt + F2 e digitate “update-manager -d” (senza le virgolette) nella casella di comando
  • ora si dovrebbe avviare l’Update Manager e in alto dovreste trovare la scritta “New distribution release 10.10 is available” o, se avete la versione italiana, “E’ disponibile il nuovo rilascio 10.10 della distribuzione”;
  • cliccate su Upgrade (versione in inglese) o Esegui avanzamento (versione in italiano) e poi, per conferma, di nuovo nella finestra che si aprirà  a seguire;
  • inserite la password di amministrazione;
  • confermate l’avanzamento di versione quando si aprirà  la finestra popup;
  • aspettate con pazienza che l’aggiornamento sia completo!

Verificare che l’upgrade sia andato a buon fine:

Potete verificare che l’aggiornamento sia andato a buon fine con il comando (da eseguire sul Terminale):

sudo lsb_release -a

e accertandovi che, alla voce Release, ci sia 10.10.

Gen
11

Come ripristinare la partizione di avvio (MBR) di Windows senza utilizzare il lettore cdrom

Prendendo spunto da una domanda fatta qualche tempo fa da un utente sulla mailing list del TeLUG e dalla mia personale esperienza di qualche settimana fa, mi sono deciso di scrivere un post su come ripristinare il Master Boot Record (MBR) di Windows senza utilizzare il lettore cdrom (ad esempio per mancanza dello stesso, come è il caso dei netbook, oppure perchè non è funzionante).

Nel caso in cui possiate utilizzare il lettore cdrom, invece, il rispistino è molto più facile, ed è stato trattato in maniera approfondita in questo post del mio amico maury, quindi eviterò inutili ripetizioni.

Ma perchè dovreste aver bisogno di ripristinare l’MBR?! Il caso tipico in cui si crea questa necessità  è rimuovendo la partizione di Linux: si è portati a pensare, che così facendo, si rimuove del tutto questo sistema operativo, ma non si tiene conto di un importantissimo dettaglio: in fase di installazione, Linux, installa anche il bootloader (in genere, Grub), ovvero un piccolo programma che si insedia nel settore di avvio del disco principale e che permette di scegliere il sistema operativo da usare al momento dell’avvio del computer. Eliminando soltanto la partizione Linux, quindi, viene a mancare il file delle informazioni necessarie a Grub per l’avvio del sistema, con il risultato di non poter avviare neanche Windows.

Tutto ciò che vi serve per poter tornare ad utilizzare il computer, è un PC in grado di avviarsi da una pennina USB (o hard disk esterno) e seguire le seguenti istruzioni:

  1. scaricate l’immagine ISO di FreeDOS (ovvero una versione gratuita del DOS, compatibile al 100% con il noto MS-DOS) oppure di una distribuzione Linux a vostra scelta (io vi consiglio fortemente Ubuntu);
  2. inserite una pennina USB abbastanza capiente (almeno 1Gb nel caso di Ubuntu e almeno 256Mb nel caso di FreeDOS) o un hard disk esterno;
  3. scrivetele l’immagine scaricata sulla periferica, tramite  l’utility UNetBootin (qui trovate una guida, con tanto di immagini su come farlo);
  4. configurate il bios del vostro pc per fare il boot da USB;
  5. avviate il PC dalla penna USB appena creata

Bene, a questo punto l’articolo prende due strade diverse, a seconda che abbiate scelto FreeDOS o Linux:

FreeDOS

Una volta che vi trovate all’interno del sistema DOS eseguite il comando fdisk /mbr seguito da invio.

Linux (Ubuntu)

Una volta avviato il sistema tramite USB, aprite il terminale ed eseguite i comandi:

# wget http://ftp.de.debian.org/debian/pool/main/m/ms-sys/ms-sys_2.1.0-1_i386.deb
# sudo dpkg -i ms-sys_2.1.0-1_i386.deb

Ora potete ripristinare l’MBR di Windows digitando da terminale:

# sudo ms-sys -w /dev/[drive]

dove [drive] è l’hard disk dove volete che l’MBR sia ripristinato (nella maggior parte dei casi hda o sda).

In entrambi i casi, riavviate il computer e, ora, Windows dovrebbe avviarsi correttamente!

Nov
23

Hackare il Western Digital My Book World Edition e farlo diventare un client bittorrent, edonkey e molto altro

Western My Book World EditionDopo aver mandato in pensione il mio “vecchio” serverino casalino (che vorrei vendere, quindi se vi interessa, fatevi avanti!), a causa della ventolina rumorosa (sì, ho provato a cambiarla, ma ha ricominciato a far rumore, quindi ho desistito), ero alla ricerca di un qualcosa di molto piccolo che consumasse poco, che facesse da disco di rete e che fosse in grado di fare da client bittorrent e edonkey2000 (ed2k).

La mia idea iniziale era quella di acquistare il Linksys NSLU2, ma il prezzo mi sembrava troppo alto e, in più, non aveva un hard disk integrato. Poi, per caso, mi sono imbattutto con il My Book World Edition, un piccolo NAS della Western Digital, con hard disk da 500 Gb; il problema di questo apparato, però, era la scarsissima customizzazione: di default non permetteva l’accesso SSH, aveva solo una interfaccia web (molto scarna, tra l’altro) e il server samba per la condivisione dei files. Però, di buono, c’era che funzionava grazie a Linux che, si sa, è estremamente personalizzabile. Così, cercando in rete, ho trovato davvero tanti siti dove venivano indicati possibili hacks su come potenziare all’inverosimile quest’aggeggio, così mi sono convinto e l’ho comprato su eBay a buon prezzo.

Anzitutto vediamo le caratteristiche tecniche di questo prodotto:

  • Processore: ARM926EJ-Sid(wb) 99.73 BogoMIPS
  • Memoria: 32M
  • Scheda di rete: VIA Gigabit
  • Hard Disk: da 500Gb WD5000AAVS-0

Sì, lo so, anche io, quando ho visto queste caratteristiche tecniche ho pensato: “beh è già  tanto che sia in grado di avere una interfaccia web e un server samba”! E invece poi mi sono dovuto ricredere.

Vediamo, passo passo, le modifiche da me apportate:

  1. il primo grande problema da risolvere per poter agire in qualche modo sull’apparato è aprire la porta SSH; io l’ho fatto seguendo questa guida; una volta aperto la porta SSH, è come se mi si fosse aperto un mondo (e infatti così era!);
  2. non essendoci un compilatore nè altro che permettesse la compilazione di nuovi programmi, ho cercato gestore di pacchetti, da utilizzare per installare velocemente nuovi programmi; seguendo quest’altra guida sono riuscito a sopperire a tale mancanza in maniera davvero rapida;
  3. successivamente ho trovato qualcosa che permettesse di tenere il disco quanto più fresco e a riposo possibile; per far ciò, ho seguito questa ottima guida;
  4. (opzionale) inoltre ho disabilitato MIONet (ovvero un programmino WD secondo me perfettamente inutile per l’uso avanzato di questo apparato) per risparmiare memoria, seguendo questa guida;
  5. bene, queste sono le operazioni di base necessarie per poi installare eventualmente altro software. Vi riepilogo brevemente cosa ho installato io, linkando le guide che ho seguito: server SSH (aggiornato, tramite ipkg all’ultima versione, per evitare problemi di sicurezza), server nfs, Transmission come client bittorrent (da utilizzare da linea di comando, ma ci sono guide anche per utilizzarlo via web) e aMule come client edonkey (da utilizzare tramite interfaccia web).

Tutto funziona perfettamente, l’unica cosa che, per ovvi motivi, cerco di non fare, è quella di avviare in contemporanea Transmission e aMule.

Per concludere, vi suggerisco qualche links per approfondire l’argomento:

A questo punto, non mi resta che augurarvi happy hacking :)

Ott
26

L’Open Source entra nell’E-Learning: le slides della mia presentazione al LinuxDay2009

In occasione del Linux Day 2009, ho tenuto una piccola conferenza su come è possibile sviluppare una piattaforma di E-Learning con il solo utilizzo di software Open Source, analizzando il caso pratico dell’Università  degli Studi di Teramo.

Per e-learning si intende la possibilità  di imparare sfruttando la rete internet e la diffusione di informazioni a distanza: questo rappresenta una modalità  di diffusione delle conoscenze sempre più riconosciuta come un efficace elemento integrativo della tradizionale didattica e formazione frontale.

L’e-learning non è comunque limitato alla formazione scolastica, essendo rivolto anche a utenti adulti, insegnanti, ecc. ed anche nella formazione aziendale, specialmente per le organizzazioni con una pluralità  di sedi.

Ecco le slides del mio intervento.

Feb
19

Come escludere alcuni file, estensioni o directory da un archivio tar

Non so a voi, ma a me capita spesso di creare archivi da linea di comando su sistemi *unix, e, quasi sempre, ho la necessità  di escludere determinati file e/o determinate estensioni e/o determinate directory da tale archivio.

Fortunatamente ci viene in aiuto l’opzione –esclude di tar. Vediamo come utilizzarla:

Escludere file:
[quickcode:noclick]tar –exclude ‘percorso/del/file_da_escludere’ -cvzpf nome_archivio.tar.gz /percorso_directory_da_archiviare[/quickcode]

Escludere determinate estensioni:
[quickcode:noclick]tar –exclude ‘*.estensione_da_escludere’ -cvzpf nome_archivio.tar.gz /percorso_directory_da_archiviare[/quickcode]

Escludere determinate directory:
[quickcode:noclick]tar –exclude ‘percorso/della/directory_da_escludere’ -cvzpf nome_archivio.tar.gz /percorso_directory_da_archiviare[/quickcode]

P.S. ovviamente se i file e/o determinate estensioni e/o determinate directory dovessero essere molteplici, potrete utilizzare tutti gli –exclude che desiderate!

Gen
21

TorrentFlux: un client BitTorrent scritto in PHP ed utilizzabile via web

Qualche giorno fa, il mio collega Vittorio, mi aveva chiesto se conoscessi un client BitTorrent per sistemi *unix che si potesse amministrare via web.

A dir la verità , io avevo sempre utilizzato client BitTorrent testuali o, a limite, Azureus, quindi non ho saputo dargli una risposta, ma ho subito interrogato Google per capire se esistesse un software del genere. Ed ecco che è venuto fuori TorrentFlux: un client Bittorrent completamente open source (rilasciato sotto licenza GPL), multipiattaforma e sviluppato in PHP.

TorrentFlux, quindi, si distingue dagli altri client per queste caratteristiche:

  • è progettato in PHP e quindi gira su un webserver e non in locale come gli atri client;
  • si utilizza tramite browser (può essere quindi raggiunto e gestito da qualsiasi postazione remota tramite una interfaccia web abbastanza user friendly);
  • i torrent ed i files scaricati non vengono memorizzati in locale, ma sul server in cui è installato.

Cosa è richiesto per utilizzare TorrentFlux:

  • un sistema *unix like (Linux, BSD, Solaris, etc.);
  • un web server che supporti PHP (ad esempio Apache o Lighttpd);
  • un database SQL (MySQL, Postgres o Sqlite);
  • PHP 4.3.x o superiore;
  • Python 2.2 o superiore.

Incuriosito dalle potenzialità  di questo programma, ho deciso di installarlo sul mio server casalingo (utilizzando i comodissimi ports di FreeBSD), utilizzando Lighttpd come webserver e Sqlite come database, al fine di renderlo in più leggerlo possibile. Il risultato è stato davvero sorprendente: gestire un client BitTorrent via web è davvero comodissimo, l’interfaccia di TorrentFlux è essenziale, ma funziona bene. Ho rilevato velocità  di download mai viste prima con un minimissimo impatto sulle prestazioni del sistema.

Concludo l’articolo indicandovi un paio di links dove è descritto come installare TorrentFlux su Ubuntu e come farlo funzionare in accoppiata con Lighttpd e Sqlite.

Fonte immagine e di ispirazione: Wiki.Ubuntu-It.org.

Ott
31

Rilasciata Ubuntu 8.10 Intrepid Ibex

UbuntuDopo tanta attesa, ieri è stata rilasciata la nuova Ubuntu 8.10.

Vediamo quali sono le principali novità  introdotte con questa nuova release:

  • Linux Kernel 2.6.27;
  • Gnome 2.24;
  • X.Org 7.4 (dotato di nuove funzionalità  per il riconoscimento plug-and-play di dispositivi);
  • GIMP 2.6;
  • Directory privata cifrata;
  • Sessione ospite;
  • Plug-in per la BBC;
  • Nuova versione di Network Manager;
  • Framework per l’autenticazione PAM;
  • DKMS (un nuovo sistema che consente di rigenerare i driver per il kernel Linux ogni volta che viene rilasciata una nuova versione del kernel stesso).

E, per concludere, qualche link utile per il download di questa nuova versione: Ubuntu, Kubuntu, Xubuntu.




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