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Nov
23

Hackare il Western Digital My Book World Edition e farlo diventare un client bittorrent, edonkey e molto altro

Western My Book World EditionDopo aver mandato in pensione il mio “vecchio” serverino casalino (che vorrei vendere, quindi se vi interessa, fatevi avanti!), a causa della ventolina rumorosa (sì, ho provato a cambiarla, ma ha ricominciato a far rumore, quindi ho desistito), ero alla ricerca di un qualcosa di molto piccolo che consumasse poco, che facesse da disco di rete e che fosse in grado di fare da client bittorrent e edonkey2000 (ed2k).

La mia idea iniziale era quella di acquistare il Linksys NSLU2, ma il prezzo mi sembrava troppo alto e, in più, non aveva un hard disk integrato. Poi, per caso, mi sono imbattutto con il My Book World Edition, un piccolo NAS della Western Digital, con hard disk da 500 Gb; il problema di questo apparato, però, era la scarsissima customizzazione: di default non permetteva l’accesso SSH, aveva solo una interfaccia web (molto scarna, tra l’altro) e il server samba per la condivisione dei files. Però, di buono, c’era che funzionava grazie a Linux che, si sa, è estremamente personalizzabile. Così, cercando in rete, ho trovato davvero tanti siti dove venivano indicati possibili hacks su come potenziare all’inverosimile quest’aggeggio, così mi sono convinto e l’ho comprato su eBay a buon prezzo.

Anzitutto vediamo le caratteristiche tecniche di questo prodotto:

  • Processore: ARM926EJ-Sid(wb) 99.73 BogoMIPS
  • Memoria: 32M
  • Scheda di rete: VIA Gigabit
  • Hard Disk: da 500Gb WD5000AAVS-0

Sì, lo so, anche io, quando ho visto queste caratteristiche tecniche ho pensato: “beh è già  tanto che sia in grado di avere una interfaccia web e un server samba”! E invece poi mi sono dovuto ricredere.

Vediamo, passo passo, le modifiche da me apportate:

  1. il primo grande problema da risolvere per poter agire in qualche modo sull’apparato è aprire la porta SSH; io l’ho fatto seguendo questa guida; una volta aperto la porta SSH, è come se mi si fosse aperto un mondo (e infatti così era!);
  2. non essendoci un compilatore nè altro che permettesse la compilazione di nuovi programmi, ho cercato gestore di pacchetti, da utilizzare per installare velocemente nuovi programmi; seguendo quest’altra guida sono riuscito a sopperire a tale mancanza in maniera davvero rapida;
  3. successivamente ho trovato qualcosa che permettesse di tenere il disco quanto più fresco e a riposo possibile; per far ciò, ho seguito questa ottima guida;
  4. (opzionale) inoltre ho disabilitato MIONet (ovvero un programmino WD secondo me perfettamente inutile per l’uso avanzato di questo apparato) per risparmiare memoria, seguendo questa guida;
  5. bene, queste sono le operazioni di base necessarie per poi installare eventualmente altro software. Vi riepilogo brevemente cosa ho installato io, linkando le guide che ho seguito: server SSH (aggiornato, tramite ipkg all’ultima versione, per evitare problemi di sicurezza), server nfs, Transmission come client bittorrent (da utilizzare da linea di comando, ma ci sono guide anche per utilizzarlo via web) e aMule come client edonkey (da utilizzare tramite interfaccia web).

Tutto funziona perfettamente, l’unica cosa che, per ovvi motivi, cerco di non fare, è quella di avviare in contemporanea Transmission e aMule.

Per concludere, vi suggerisco qualche links per approfondire l’argomento:

A questo punto, non mi resta che augurarvi happy hacking :)

Giu
08

Come scaricare da eMule (quasi) in sicurezza

eMule è un programma di condivisione file, forse il migliore e sicuramente il più utilizzato dagli utenti.

Probabilmente però, non tutti sanno quali sono i rischi derivanti dall’uso di tale programma: anzitutto bisogna stare molto attenti ai server spia (si tratta di server creati per raccogliere informazioni sul vostro conto, sui file che condividete e sui file che state scaricando; tutto questo, ovviamente, violando palesemente la vostra privacy) e ai fake (ovvero file dal contenuto diverso da quello descritto), soprattutto in questo periodo nel quale la legislazione italiana non è molto chiara per quanto riguarda il download di materiale coperto da Copyright.

Per evitare tutti questi rischi, basta seguire i semplici trucchi descritti da Salvatore Aranzulla in questo articolo.

P.S. gli utenti Mac e *unix, possono utilizzare aMule, al posto di eMule

P.S. 2 questo post non vuole assolutamente incoraggiare il download di materiale coperto da Copyright, ma, semplicemente, descrive alcuni trucchi per aumentare la privacy e la sicurezza degli utenti.

Feb
08

Come fare port forwarding con La Fonera

Con il firmware 0.7.1-r1 rilasciato il 21/11/2006 la Fon ha introdotto sulla Fonera alcune novità , tra lui la possibilità  di fare port forwarding.

Ma cos’è di preciso il port forwarding? Ecco cosa dice Wikipedia a riguardo:

Nelle reti informatiche il port forwarding, a volte chiamato anche tunneling, è l’operazione che permette il trasferimento dei dati (forwarding) da un computer ad un altro tramite una specifica porta di comunicazione. Questa tecnica può essere usata per permettere ad un utente esterno di raggiungere la porta di un computer con indirizzo IP privato, all’interno di una rete locale (LAN). Per compiere questa operazione si ha bisogno di un router in grado di eseguire una traduzione automatica degli indirizzi di rete, detta NAT.
Questo permette a computer esterni di connettersi a uno specifico computer della rete locale, a seconda della porta usata per la connessione. Ad esempio:

  • il forwarding della porta 8000 dal router a un computer interno, permette a quel computer di usare il sistema Shoutcast.
  • il forwarding delle porte dalla 6881 alla 6889 dal router a un computer interno, permette a quel computer di usare il sistema di condivisione file BitTorrent.

Nei sistemi Linux, il port forwarding può essere realizzato tramite il sistema netfilter/iptables. Per tale sistema sarà  necessario modificare la tabella nat aggiungendo l’obiettivo DNAT alla catena PREROUTING, e l’obiettivo SNAT alla catena POSTROUTING.

Dopo questa premessa, vediamo come agire praticamente per utilizzare eMule/aMule (che credo sia la vostra priorità , visto tutte le volte che me lo chiedete nei commenti e per email) per risolvere il problema dell’ID basso :-)

Anzitutto assegnate un ip statico al computer sul quale volete fare port forwarding (se avete il server dhcp attivo, non dovete disattivarlo per forza, a patto che utilizziate un ip statico in quel range). Ad esempio, se la wireless privata lavora sul range 192.168.10.1, assegnatevi l’ip 192.168.10.2.

Ora accedete all’interfaccia web della Fonera inserendo l’username e password di amministrazione (admin in entrambi i casi, se non l’avete cambiate), clickate su Avanzato e poi su Port Forwarding ed inserite le porte che volete forwardare; prendendo sempre in considerazione l’esempio di eMule/aMule effettuate le seguenti operazioni:

  1. alla voce Select selezionate Aggiungi
  2. in IP di Destinazione mettete l’ip della macchina sulla quale volete fare port forwarding che, nel nostro esempio, è 192.168.10.2
  3. come Porta Pubblica e Porta Privata mettete 4662
  4. come Protocol selezionate TCP (se siete indecisi lasciate Entrambi che va benissimo ugualmente)
  5. clickate su Aggiungi

Ora ripetete i passi 2-5 inserendo, come ip, sempre 192.168.10.2, come porta la 4672 (sia pubblica che privata), come protocollo UDP e clickate di nuovo su Aggiungi.

Avviate eMule/aMule e, sorpresa (!), l’ID dovrebbe essere finalmente alto!

Chi ha un router, probabilmente, non è ancora riuscito a risolvere il problema; questo è abbastanza ovvio perchè le stesse porte devono essere aperte anche sul router.

Ovviamente, non potendo sapere il router che utilizzate, sarò molto generico nel descrivere la procedura da seguire, ma vi assicuro che leggendovi un minimo di documentazione, non dovreste incontrare alcun problema (non scrivetemi commenti del tipo: “Ho il router XYZ e non riesco ad aprire le porte”, se non ci riuscite voi con la documentazione davanti, certo è che non ci posso riuscire io senza documentazione e da remoto!!).

Anzitutto assegnate un ip statico alla Fonera (nell’interfaccia web in Avanzato -> Connessione Internet) per la connessione ad internet. Io immaginerò che sia 192.168.0.20 e che il router abbia ip 192.168.0.1.

Accedete all’interfaccia web del vostro router, cercate la voce Port Forwarding (nei router D-Link, in genere, viene chiamata Virtual Server) e inserite le stesse porte che avete inserito precedentemente, ma immettendo, come ip di destinazione, l’ip della Fonera (in questo caso, quindi, 192.168.0.20).

Benissimo, ora tutto dovrebbe funzionare alla perfezione.

Vi allego 2 immagini (clickateci per ingrandirle) che evidenziano la configurazione della Fonera e del mio router (le porte non sono 4662 e 4672, ma il concetto è assolutamente identico), sperando che possano chiarire quello che ho cercato di spiegare a parole:

Port Forwarding La Fonera Router Port Forwarding

P.S. questa mini-guida da per scontato che le porte che utilizzate da eMule/aMule sono quelle di default, ovvero 4662 e 4672.

Dic
16

ADSL e filtri sulle porte

Sono davvero moltissimi i provider che da alcuni mesi a questa parte hanno iniziato ad applicare pesanti limitazioni alle connessioni ADSL, rallentando o bloccando del tutto la connessione alla rete, nel caso venisse rilevato traffico peer-to-peer (p2p): il caso più eclatante è quello di Libero (il mio ISP).

Ma perchè i provider filtrano le porte? Semplicemente perchè ben oltre la metà  del traffico Internet a livello mondiale è generato dai software p2p nelle sue varie forme (in realtà  il protocollo ed2k, ovvero quello utilizzato da aMule/eMule, è il più diffuso per questa attività ); questo, per un provider, si traduce in una saturazione della banda disponibile e una conseguente inadeguatezza strutturale (troppo traffico generato rispetto alla banda disponibile). In più, nella babele delle nuove leggi, pare che anche il provider possa essere considerato parte attiva nella violazione della proprietà  intellettuale (perchè si sa, che spesso e volentieri dai protocolli p2p si scarica roba coperta dai diritti d’autore). I due motivi citati, sono più che sufficienti per portare molti operatori ad inibire l’utilizzo di questi software.

Cosa implicano queste limitazioni per l’utente finale? Semplicemente, risulta quasi impossibile scaricare dai protocolli p2p, oppure si raggiungono al massimo qualche decina di kbyte al secondo.

Per la vostra felicità , però, vi comunico che c’è un piccolo escamotage per cercare di raggiungere velocità  non dico normali, ma per lo meno decenti anche se la vostra ADSL filtra le porte p2p: basta configurare il programma di file sharing in modo da utilizzare la porta 1755 (tcp & udp) invece delle standard 4662 e 4672 (per quando riguarda aMule/eMule)!

Escamotage a parte, mi sorgono spontanee le seguenti domande:

  • perchè siamo il paese in Europa nel quale l’ADSL costa di più e il servizio è uno dei peggiori?
  • come si permettono i provider ad implementare i filtri descritti sopra senza che, sul contratto, non ci sia alcun accenno a questa limitazione (almeno l’utente finale potrebbe effettuare le scelta dell’operatore anche e soprattutto in base a tali limitazioni!)?
  • chi obbliga i provider ad offrire dei servizi che poi non riescono a mantenere per problemi loro strutturali? Mi spiego meglio con un esempio: Libero mi vende una adsl 4 Megabit (teorici ovviamente) a 29.95 euro mensili, che poi praticamente non sono neanche 2 Megabit, e di questi, non posso farci neanche quello che voglio?

Ovviamente io, come tantissimi altri utenti, ho contatto l’assistenza di Libero per chiedere spiegazioni, ma la risposta/giustifazione che abbiamo avuto è sempre stata questa:

Continua la lettura di ‘ADSL e filtri sulle porte’




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