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Set
04

Cassazione: vietato vendere modifiche per la Playstation?

All’entusiasmo con cui era stata accolta in rete la sentenza d’appello seguiranno ora sentimenti ben diversi: la Corte di Cassazione ha stabilito che vendere mod chip per Playstation è illegale (sentenza n. 33768), dando così ragione alle tesi di Sony.

La Suprema Corte si è espressa in merito al più noto caso in materia, quello che ha coinvolto la ditta “HS Distribuzione di Salorno (Bolzano)” gestita da Dalvit Oscar: era stato assolto dal Tribunale di Bolzano in appello perchà© la commercializzazione dei cosiddetti mod chip necessari a modificare le prestazioni della Playstation 2 non rappresentava a detta dei magistrati alcuna violazione del diritto d’autore. L’assoluzione era avvenuta con formula piena (“il fatto non sussiste”). In primo grado era invece stato condannato a sei mesi di carcere e a 6mila euro di multa.

Ed è la visione del tribunale di primo grado ad aver pesato anche nella decisione della Cassazione. Il Tribunale di Bolzano aveva infatti stabilito che i fatti ascritti a Oscar, risalenti al 2002, erano avvenuti prima che nel 2003 venissero inseriti i nuovi supporti informatici nelle normative antipirateria: in pratica il Tribunale sosteneva che mancava una indicazione sufficientemente specifica di questo genere di supporto (Playstation e mod chip) per poter considerare i fatti come un reato. Secondo la Cassazione non è così.

I giudici della Terza Sezione Penale hanno annullato la sentenza di appello spiegando che il reato sussiste comunque ai sensi dell’articolo 171ter della legge sul diritto d’autore. L’idea di fondo è che anche se le tecnologie cambiano, e cambia la fruizione dei supporti nonchà© il modo in cui vengono commercializzati, quello che non cambia è la protezione del diritto d’autore che secondo la Cassazione in questo caso si esplica nella protezione dell’integrità  funzionale della Playstation. […]

La società , in realtà , vendeva i “mod chip”, ma con l’avvertenza agli utenti sui limiti del loro utilizzo: vale a dire convertire la consolle di giochi in un vero e proprio personal computer o, in alternativa, utilizzare giochi lanciati dalla stessa Sony in altre aree del globo (in primis Asia e Nord America), ma non ancora in Europa. Il contratto di vendita sollevava, invece, l’operatore bolzanino da qualsiasi utilizzo improprio e illegale da parte degli utenti.

Scusate, ma a me questa sembra una vera assurdità : tanto per fare un esempio stupido, secondo l’interpretazione della Corte di Cassazione, sarebbe illegale anche utilizzare anzi, peggio ancora, distribuire un firmware modificato per la Fonera.

Ma.. siamo sicuri di vivere in una paese veramente libero?!

Fonte: Punto Informatico

UPDATE DEL 05/09/2007 ore 01.35

L’articolo citato precedentemente non rispecchia la verità  dei fatti al 100%, infatti, in serata, Punto Informatico ha rettificato (e così anch’io, che mi ero basato sul loro articolo):

[…] “Non finisce qui – spiega Dalvit a Punto Informatico – perchà© la sentenza della Cassazione non fa altro che riportare in tribunale l’intera questione”. Come a dire che la battaglia vera si svolgerà  più avanti, quando torneranno in aula i due diversi procedimenti, accorpati in Cassazione ma separati perchà© relativi a fatti accaduti prima e dopo una modifica alla normativa sul diritto d’autore. Se vendere mod chip sia legale o meno, dunque, deve ancora essere stabilito in via definitiva, sottolinea Dalvit. “Pochi si sono resi conto – continua – che qui stiamo parlando di DRM, e del fatto che in questo processo non si dibatte di pirateria ma della legittimità  che una multinazionale possa avere di controllare o impedire l’accesso ad un hardware da parte dell’utente finale“. […]

Fonte: Punto Informatico




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