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Lug
03

Rilasciata la terza versione della licenza GPL

Il 29 giugno scorso la Free Software Foundation ha finalmente rilasciato la versione 3 della Gnu Public License che va a sostituire, dopo 16 anni, la versione 2.

Per chi non lo sapesse, la licenza GPL, contrapponendosi alle licenze per software proprietario, permette all’utente libertà  di utilizzo, copia, modifica e distribuzione: per questo motivo, a partire dalla sua creazione, è diventata una delle licenze per software libero più usate.

Tra le novità  principali della GPL v3 ci sono:

  • nuovi criteri che impediscono futuri accordi sui brevetti tra distributori di software open-source e sviluppatori di software commerciale (come quello tra Novell e Microsoft)
  • e il divieto di includere software open source in applicazioni che non permettano modifiche da parte degli utenti.

Il testo integrale (ovviamente in inglese) della GPL v3 è reperibile qui; i meno anglofoni, possono consultare la versione tradotta in italiano dal wiki di LinuxSicilia.

Mag
19

Gestire (e ricordare) le password con KeePass

Al giorno d’oggi, sono davvero tante le password che devono essere ricordate: quella per accedere al computer, quella per le caselle di posta, quella per l’home banking, … (giusto per citarne alcune, ma, volendo continuare, la lista sarebbe pressochè infinita).

Inoltre, è buona norma utilizzare una password:

  • differente per ogni servizio
  • che contenga caratteri alfanumerici
  • che sia lunga non meno di 8 caratteri

Come vedete, la cosa si complica e, se non avete una buona ottima memoria, non sarà  facile associare, per ogni servizio, l’username e la password corrette. Qualcuno, ora, starà  vagliando la possibilità  di annotare le password su bigliettini di carta, ma è una cosa che vi sconsiglio per due motivi:

  1. perchè difficilmente riuscirete a trovare la password che vi serve
  2. perchè è palesemente insicuro

Allora, come fare? KeePass è la soluzione: è un password manger libero, gratuito ed open source che è in grado di archiviare e salvaguardare le password non solo inerenti l’utilizzo del pc e Internet, ma, più in generale, tutte le diverse chiavi di accesso che quotidianamente vi trovate a dover utilizzare. Tutto questo è possibile inserendo tutte le vostre password in un unico database (che consiste solo in un file che può essere trasferito da un computer ad un altro con una semplice chiavetta USB o con un dischetto) che viene bloccato con una master key e/o con un key-disk (così dovete ricordare solamente una singola pasword oppure inserire il key-disk per sbloccare tutto il database).

I database sono crittografati utilizzando gli algoritmi di crittografia migliori e più sicuri tra quelli attualmente conosciuti (AES e Twofish) che garantiscono che nessuno, oltre a voi, possa avere accesso a quei dati. KeePass, inoltre, consente di inserire rapidamente login e password (ad esempio in form sul web), supporta il drag&drop e si auto-blocca nel caso in cui fosse lasciato incustodito.

Veniamo ai requisiti di sistema: il programma funziona su qualsiasi sistema operativo Windows (e quando dico qualsiasi intendo dire da Windows 95 a Vista) senza il bisogno di essere installato, su chiavette USB e su piattaforma PocketPC. Gli utenti *unix/Mac possono invece utilizzare KeePassX.

Per scaricare KeePass per Windows clickate qui; per scaricare il supporto per la lingua italiana, invece, clickate qui (per impostare come lingua l’italiano al termine dell’installazione scompattate il pacchetto precedentemente scaricato nella stessa cartella di KeePass, avviate il programma, fate click sulla voce di menu View/Change language e, nella finestra che vi apparirà , selezionate la lingua italiana).

Mar
12

Fink: il software open source sbarca su Mac OS X

Se, oltre ad essere utenti Mac, siete anche degli utenti *unix, sono sicuro che molte avrete rimpianto qualche software che gira sui sistemi *unix, ma che non ha un porting relativo su Mac OS X.

Fink è la soluzione che cercavate: è un progetto (open source) che vuole portare il mondo di *unix e del software open source in Darwin e Mac OS X.

Lo scopo del progetto, in primis, è quello di modificare il codice esistente di software open source in modo che si compili e che funzioni su Mac OS (questo processo è chiamato porting) e poi di rendere disponibili agli utenti normali, distribuzioni semplici che assomiglino a quelle usate dagli utenti *unix (questo processo è chiamato packaging) offrendo pacchetti binari precompilati e automatizzando il sistema di compilazione da codice sorgente.

Per raggiungere questi obiettivi, Fink si basa su un eccellente gestore di pacchetti prodotto dal progetto Debian: dpkg, dselect e apt-get. Oltre questo, Fink aggiunge suoi personali gestori di pacchetti, chiamati fink. Potete vedere fink come un compilatore che prende le descrizioni pacchetti e ne produce dei pacchetti binari .deb: in questo processo, scarica il codice sorgente direttamente da internet, rattoppa il tutto se necessario, quindi passa attraverso il completo processo di configurazione e costruzione del pacchetto. Per ultima cosa, raccoglie i risultati in un pacchetto che è pronto per essere installato da dpkg.

Da quando Fink è nato su Mac OS X, esso ha una ristretta politica per evitare ogni tipo di interferenza con il sistema base.

Perchè usare Fink? Cinque motivi per usare Fink per installare software Unix sul tuo Mac:

  • Potenza: Mac OS X include solo una serie di comandi base, Fink apporta un accrescimento di queste utility.
  • Comodità : con Fink il processo di compilazione e di risoluzione delle dipendenze è completamente automatizzato.
  • Sicurezza: la stretta politica di Fink rende sicure le parti vulnerabili del sistema Mac OS X che non vengono toccate. Inoltre l’impacchettamento del sistema ti permette di rimuovere senza problemi il software di cui non hai più bisogno
  • Coerenza: Fink non è solo una collezione casuale di pacchetti, è una distribuzione coerente. I file installati vengono posizionati in luoghi precisi. La documentazione viene mantenuta aggiornata. C’è un’interfaccia di controllo dei processi.
  • Flessibilità : dovete solo scaricare e installare il programma di cui avete bisogno. Fink vi dà  libertà  di installare XFree86 o altre soluzioni X11 in qualsiasi modo voi vogliate.

Dopo questa ampia prefazione vediamo come funziona Fink dal punto di vista strettamente pratico:

  1. per prima cosa bisognare effettuare il download del programma da questo link se avete un Mac con processore PPC, da quest’altro se avete un Mac Intel
  2. doppio-click Fink-0.8.1-Installer.dmg per montare il disco immagine, quindi doppio-click sul pacchetto Fink 0.8.1 Installer.pkg situato all’interno e seguite le istruzioni indicate a video.
  3. alla fine dell’installazione, verrà  lanciata l’utility pathsetup. Vi verranno chiesti i permessi di root prima che la vostra configurazione di shell venga modificata. Quando l’utility avrà  completato l’operazione, avrete completato il processo. Se qualcosa andasse storto durante questo processo, potete riprovare lanciando l’applicazione pathsetup posizionata nel disco di installazione, o lanciando il comando (nella finestra di Terminal.app): /sw/bin/pathsetup.sh (ogni utente del computer deve effettuare questo comando per poter usare Fink).
  4. aprite una nuova finestra Terminal.app ed eseguite il seguente comando: fink scanpackages; fink index, o usate l’applicazione inclusa Fink Commander GUI (come indicato successivamente) ed eseguite i seguenti comandi dal suo menu: Source->scanpackages seguito da Source->Tools->index.
  5. una volta che questi due comandi sono terminati, dovrete aggiornare il fink package (come indicato successivamente), nel caso in cui ci siano stati grossi cambiamenti rispetto all’ultima release.

Dopo aver fatto tutto questo potrete procedere all’aggiornamento e all’installazione di altri paccchetti. Esistono vari metodi per farlo:

1) usando Fink Commander

Fink Commander è un semplice GUI (interfaccia grafica) per Fink. E’ un metodo raccomandato ai neofiti o agli utenti che non sono a loro agio con la linea di comando. Fink Commander ha i menu Binary e Source: dovrete installare dai Binary se i Developer Tools non sono installati o non volete compilare i programmi voi stessi.
Una volta effettuato il download, aprite il file FinkCommander_0.5.4.dmg con un doppio click, copiate l’applicazione o l’intero volume nella vostra cartella /Applicazioni. Eseguite finkcommander e l’applicazione si aprirà  con un dialogo informandovi di non avere i necessari permessi e che procederà  ad una autoriparazione (self-repair), date i permessi per l’operazione e finito il tutto il vostro sistema è correttamente installato.

Per rendere il sistema più aggiornato è consigliabile a questo punto fare una serie di operazioni:

  • dal menu Source selezionate scanpackages, digitate la password dell’amministrazione ed attendete la fine dell’operazione.
  • Successivamente, selezionate dal menu Source -> Utilities ->index.

Fatto ciò, siete di fronte ad un bivio: installare i packages dai sorgenti (il codice sorgente occorre la installazione dei developer tools-xcode tools di apple) o dai binari (il codice precompilato).

Rimaniamo, per supposizione, al fatto che userete il formato binary (nessuno vi vieta di cambiare idea in seguito):

  • dal menu Binary -> Update descriptions facciamo prima un update dei pacchetti di Fink.
  • Ora selezionate il pacchetto Fink dalla lista dal menu Binary -> Install.

Benissimo, la vostra installazione è (finalmente) completa!

La sequenza raccomandata attraverso Fink Commander per aggiornare Fink e altri pacchetti base (che saranno compilati automaticamente) è:

  • dal menù Source -> Selfupdate
  • poi, sempre dal menù Source -> Update-all

Ora che avete aggiornato fink, potete installare gli altri pacchetti:

  • per installarli da binari, selezionate il pacchetto, e usate Binary->Install
  • per installarli da codice sorgente, selezionate il pacchetto, e usate Source->Install

2) Usando apt-get

Apt-get scaricherà  ed installerà  i pacchetti per voi, risparmiando il tempo di compilazione. Se non avete i Developer Tools installati, in alternativa potete anche usare il metodo binary di Fink Commander (descritto sopra).

Per aggiornare Fink aprite una finestra di Terminal.app e scrivete

sudo apt-get update ; sudo apt-get install fink

Una volta aggiornato Fink, potete installare gli altri pacchetti, usando la stessa sintassi, ad esempio: sudo apt-get install gimp per installare Gimp. Notate, comunque, che non tutti i pacchetti di Fink sono disponibili in forma binaria.

3) Installando da codice sorgente

Per aggiornare Fink digitate (nellla finestra di Terminal.app) fink selfupdate: una volta lanciato lanciato, selezionate l’opzione, rsync e questo aggiornerà  automaticamente il pacchetto Fink.

Una volta che Fink è aggiornato, potete usare “fink install” per scaricare e compilare da codice sorgente. Ad esempio, per installare Gimp, digitate fink install gimp.

Dic
23

Nvu, l’editor web open source

Durante la riunione di ieri sera dell’associazione OpenInformatix ho tenuto un seminario su “Come impagirare un semplice sito web“.

Durante tale seminario, ho illustrato i tag HTML più importanti, facendone vedere l’uso pratico, dopodichè ho presentato e illustrato l’uso del programma Nvu che abbiamo utilizzato per impaginare un semplice sito web (scaricabile clickando qui), partendo da un template esistente scaricato da http://www.oswd.org.

Nvu (pronunciato N-view, inteso come “new view”) è un programma open source che rende la gestione di un sito web facilissima in modo da parmettere, a qualsiasi persona, di creare pagine web e gestire siti web senza avere competenze tecniche o conoscenza di HTML. E’ sviluppato principalmente per Linspire e per le altre distribuzioni Linux, ma la sua architettura multi-piattaforma lo rende disponibile anche per altri sistemi operativi Unix, Windows e Macintosh.

Esso si basa su Gecko, il motore di layout contenuto dentro Mozilla; è un motore super-veloce, molto affidabile, aderente agli standard del web e gestito da una vasta comunità  di sviluppatori. Il suo riconosciuto supporto di XML, CSS e JavaScript permette di sviluppare la miglior piattaforma per la creazione siti web sul mercato. La sua architettura basata su XUL, rende Nvu lo strumento di progettazione con le maggiori possibilità  di estensione.

Dal punto di vista dell’usabilità , Nvu è veramente ben fatto: è possibile sfogliare comodamente i propri siti nella barra laterale. àˆ possibile scegliere di volta in volta tra vista ad albero, vista sul modello di Gestione Risorse o ancora una cartella alla volta. E’ anche possibile scegliere quali file mostrare, in base alla loro estensione. L’area di consultazione consente anche la visualizzazione di dimensione e data di ultima modifica per ogni file. Inoltre, in un prossimo futuro, sarà  possibile una gestione completa dei file, compresa la loro rimozione, la creazione di nuove cartelle e la rimozione di cartelle esistenti. Una delle caratteristiche migliori di Mozilla Firefox (i famosi e utilissimi tab) sono disponibili anche in Nvu: sulla finestra principale del programma, infatti, è possibile gestire e modificare insieme tutti i documenti di cui si ha bisogno.

Per chi avesse bisogno anche di un editor CSS c’è CaScadeS che permette di creare fogli di stile con una facilità  estrema. Anche CaScadeS è gestito completamente da Gecko, in modo da permettere di vedere le modifiche agli stili applicati in “diretta” ai documenti su cui si lavora.

Devo dire che tutti gli auditori della riunione di ieri sera, sono rimasti veramente sorpresi della potenza e dalla facilità  d’uso di questo programma che potete scaricare (come dicevo prima, gratuitamente e per diverse piattaforme) clickando qui.

Nov
13

Programmi Open Source? Sì grazie, anche su Mac OS X!

In questa serata di febbricitanza mi son detto: “perchè non scrivere un bel post sui programmi open source (o comunque freeware) disponibili per Mac OS X?!”

Faccio prima di tutto una premessa: gli utenti *unix sono abituati ad usare, nei loro sistemi, quasi e solo programmi open source, gli utenti Windows, in genere, quasi e solo programmi commerciali.

Mac OS è una via di mezzo tra i due: è disponibile tantissimo software commerciale per questo sistema operativo e anche tantissimo software open source. Allora perchè non sfruttarlo? Anche perchè è completamente gratuito!

Un utente Mac, se decide di installare software open source, ha due possibilità :

  • compilare tutto dai sorgenti (con il rischio di cadere in un ciclo infinito di dipendenze) magari avvalendosi dei darwinports o affidarsi a Fink (se qualcuno si chiedesse cosa sia e come si usa, può approfondire l’argomento leggendo questo mio post!);
  • usare le tantissime applicazioni open source già  compilate per Mac ed installabili con un click!

Io, tutte le volte che posso, scelgo la seconda possibilità  per ovvi motivi!Ecco, quindi, una carrellata di programmi open source compilati per Mac (dove non specificato, l’applicazione gira sia su processori PowerPC che Intel) divisi per categorie e con, al fianco, una breve descrizione:

Ufficio e produttività :

  • OpenOffice.org: è una suite per ufficio multipiattaforma e multilingua compatibile con tutte le altre principali suite per ufficio.
  • NeoOffice: è un insieme completo di applicazioni per l’ufficio (inclusi word processor, foglio elettronico, programma per presentazioni e per il disegno). Basato sulla suite di programmi per l’ufficio OpenOffice.org, NeoOffice ha integrate dozzine di caratteristiche native per Mac e può importare, modificare, e scambiare file con altri suite per l’ufficio popolari come Microsoft Office.

Rete:

Continua la lettura di ‘Programmi Open Source? Sì grazie, anche su Mac OS X!’




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