Archivio per la categoria 'Sito del mese' pagina 2 di 3



Apr
01

Nascono due nuovi servizi di Google: Checkout e TiSP

Grandi novità  dal mondo della grande G:

Google Checkout (che dovrebbe essere un’alternativa bella e buona a PayPal) promette di essere un sistema di pagamento sicuro per i propri acquisti online le cui caratteristiche principali dovrebbero essere sostanzialmente tre:

  1. con un solo account Checkout è possibile acquistare in tutti i negozi online affiliati
  2. una maggiore sicurezza delle transazioni, quindi i pagamenti non autorizzati saranno praticamente impossibili
  3. semplicità  di utilizzo

Fare un’acquisto usando Checkout come sistema di pagamento comporterà  per i negozianti un addebito di 20 centesimi per transazione più il 2,2% del prezzo dell’acquisto.

Google TiSP è il nuovo servizio gratuito(ancora in beta) di banda larga casalinga senza fili. Iscrivendosi al servizio (purtroppo, per ora, è possibile solo in USA e Canada), si riceverà  un pacchettino contenente un router wireless, cavo in fibra ottica, cd di installazione, guida e, addirittura, anche un paio di guanti

L’idea alla base è tanto semplice quanto geniale: basta srotolare il cavo in fibra ottica, infilarlo nel water e, in pochi secondi, avverà  la connessione ad un nodo TiSP posto in uno degli innumerevoli punti della fogna pubblica in cui Google ha preventivamente installato la propria rete a fibra ottica. Poi basterà  collegare l’altra estremità  del cavo al router, utilizzare il cd di installazione e, nel giro di un’oretta sarà  possibile collegarsi a internet via wireless ad una velocità  ragguardevole.

Se volete saperne di più clickate qui e/o leggete le FAQ!

UPDATE DEL 02/04/2007

Avete notato la data dell’articolo? Essì.. proprio il 1° aprile! Gran bello scherzo quello di Google, non trovate?! :-)

Ah, Google Checkout, invece, non è uno scherzo :-)

Mar
12

Fink: il software open source sbarca su Mac OS X

Se, oltre ad essere utenti Mac, siete anche degli utenti *unix, sono sicuro che molte avrete rimpianto qualche software che gira sui sistemi *unix, ma che non ha un porting relativo su Mac OS X.

Fink è la soluzione che cercavate: è un progetto (open source) che vuole portare il mondo di *unix e del software open source in Darwin e Mac OS X.

Lo scopo del progetto, in primis, è quello di modificare il codice esistente di software open source in modo che si compili e che funzioni su Mac OS (questo processo è chiamato porting) e poi di rendere disponibili agli utenti normali, distribuzioni semplici che assomiglino a quelle usate dagli utenti *unix (questo processo è chiamato packaging) offrendo pacchetti binari precompilati e automatizzando il sistema di compilazione da codice sorgente.

Per raggiungere questi obiettivi, Fink si basa su un eccellente gestore di pacchetti prodotto dal progetto Debian: dpkg, dselect e apt-get. Oltre questo, Fink aggiunge suoi personali gestori di pacchetti, chiamati fink. Potete vedere fink come un compilatore che prende le descrizioni pacchetti e ne produce dei pacchetti binari .deb: in questo processo, scarica il codice sorgente direttamente da internet, rattoppa il tutto se necessario, quindi passa attraverso il completo processo di configurazione e costruzione del pacchetto. Per ultima cosa, raccoglie i risultati in un pacchetto che è pronto per essere installato da dpkg.

Da quando Fink è nato su Mac OS X, esso ha una ristretta politica per evitare ogni tipo di interferenza con il sistema base.

Perchè usare Fink? Cinque motivi per usare Fink per installare software Unix sul tuo Mac:

  • Potenza: Mac OS X include solo una serie di comandi base, Fink apporta un accrescimento di queste utility.
  • Comodità : con Fink il processo di compilazione e di risoluzione delle dipendenze è completamente automatizzato.
  • Sicurezza: la stretta politica di Fink rende sicure le parti vulnerabili del sistema Mac OS X che non vengono toccate. Inoltre l’impacchettamento del sistema ti permette di rimuovere senza problemi il software di cui non hai più bisogno
  • Coerenza: Fink non è solo una collezione casuale di pacchetti, è una distribuzione coerente. I file installati vengono posizionati in luoghi precisi. La documentazione viene mantenuta aggiornata. C’è un’interfaccia di controllo dei processi.
  • Flessibilità : dovete solo scaricare e installare il programma di cui avete bisogno. Fink vi dà  libertà  di installare XFree86 o altre soluzioni X11 in qualsiasi modo voi vogliate.

Dopo questa ampia prefazione vediamo come funziona Fink dal punto di vista strettamente pratico:

  1. per prima cosa bisognare effettuare il download del programma da questo link se avete un Mac con processore PPC, da quest’altro se avete un Mac Intel
  2. doppio-click Fink-0.8.1-Installer.dmg per montare il disco immagine, quindi doppio-click sul pacchetto Fink 0.8.1 Installer.pkg situato all’interno e seguite le istruzioni indicate a video.
  3. alla fine dell’installazione, verrà  lanciata l’utility pathsetup. Vi verranno chiesti i permessi di root prima che la vostra configurazione di shell venga modificata. Quando l’utility avrà  completato l’operazione, avrete completato il processo. Se qualcosa andasse storto durante questo processo, potete riprovare lanciando l’applicazione pathsetup posizionata nel disco di installazione, o lanciando il comando (nella finestra di Terminal.app): /sw/bin/pathsetup.sh (ogni utente del computer deve effettuare questo comando per poter usare Fink).
  4. aprite una nuova finestra Terminal.app ed eseguite il seguente comando: fink scanpackages; fink index, o usate l’applicazione inclusa Fink Commander GUI (come indicato successivamente) ed eseguite i seguenti comandi dal suo menu: Source->scanpackages seguito da Source->Tools->index.
  5. una volta che questi due comandi sono terminati, dovrete aggiornare il fink package (come indicato successivamente), nel caso in cui ci siano stati grossi cambiamenti rispetto all’ultima release.

Dopo aver fatto tutto questo potrete procedere all’aggiornamento e all’installazione di altri paccchetti. Esistono vari metodi per farlo:

1) usando Fink Commander

Fink Commander è un semplice GUI (interfaccia grafica) per Fink. E’ un metodo raccomandato ai neofiti o agli utenti che non sono a loro agio con la linea di comando. Fink Commander ha i menu Binary e Source: dovrete installare dai Binary se i Developer Tools non sono installati o non volete compilare i programmi voi stessi.
Una volta effettuato il download, aprite il file FinkCommander_0.5.4.dmg con un doppio click, copiate l’applicazione o l’intero volume nella vostra cartella /Applicazioni. Eseguite finkcommander e l’applicazione si aprirà  con un dialogo informandovi di non avere i necessari permessi e che procederà  ad una autoriparazione (self-repair), date i permessi per l’operazione e finito il tutto il vostro sistema è correttamente installato.

Per rendere il sistema più aggiornato è consigliabile a questo punto fare una serie di operazioni:

  • dal menu Source selezionate scanpackages, digitate la password dell’amministrazione ed attendete la fine dell’operazione.
  • Successivamente, selezionate dal menu Source -> Utilities ->index.

Fatto ciò, siete di fronte ad un bivio: installare i packages dai sorgenti (il codice sorgente occorre la installazione dei developer tools-xcode tools di apple) o dai binari (il codice precompilato).

Rimaniamo, per supposizione, al fatto che userete il formato binary (nessuno vi vieta di cambiare idea in seguito):

  • dal menu Binary -> Update descriptions facciamo prima un update dei pacchetti di Fink.
  • Ora selezionate il pacchetto Fink dalla lista dal menu Binary -> Install.

Benissimo, la vostra installazione è (finalmente) completa!

La sequenza raccomandata attraverso Fink Commander per aggiornare Fink e altri pacchetti base (che saranno compilati automaticamente) è:

  • dal menù Source -> Selfupdate
  • poi, sempre dal menù Source -> Update-all

Ora che avete aggiornato fink, potete installare gli altri pacchetti:

  • per installarli da binari, selezionate il pacchetto, e usate Binary->Install
  • per installarli da codice sorgente, selezionate il pacchetto, e usate Source->Install

2) Usando apt-get

Apt-get scaricherà  ed installerà  i pacchetti per voi, risparmiando il tempo di compilazione. Se non avete i Developer Tools installati, in alternativa potete anche usare il metodo binary di Fink Commander (descritto sopra).

Per aggiornare Fink aprite una finestra di Terminal.app e scrivete

sudo apt-get update ; sudo apt-get install fink

Una volta aggiornato Fink, potete installare gli altri pacchetti, usando la stessa sintassi, ad esempio: sudo apt-get install gimp per installare Gimp. Notate, comunque, che non tutti i pacchetti di Fink sono disponibili in forma binaria.

3) Installando da codice sorgente

Per aggiornare Fink digitate (nellla finestra di Terminal.app) fink selfupdate: una volta lanciato lanciato, selezionate l’opzione, rsync e questo aggiornerà  automaticamente il pacchetto Fink.

Una volta che Fink è aggiornato, potete usare “fink install” per scaricare e compilare da codice sorgente. Ad esempio, per installare Gimp, digitate fink install gimp.

Gen
30

Risparmiare acquistando (su eBay) da Hong Kong

Quest’oggi voglio segnalarvi un utente professionale di eBay (di Hong Kong) dal quale ho acquistato diverse volte e con il qualche mi sono trovato sempre benissimo.

Prima di darvi ulteriori dettagli, è doverosa una breve premessa sui requisiti che dovete avere prima di acquistare da questo utente:

  • pazienza: la spedizione va per le lunghe, in media passano 10/15 giorni lavorativi dall’acquisto al ricevimento del prodotto
  • un conto PayPal
  • un po’ di coraggio: è pur sempre un utente che abita ad Hong Kong e che ha un volume di affari immenso, quindi qualche “contrattempo” può sempre succedere
  • conoscenza dell’inglese: è l’unica lingua (a meno che non conosciate la sua lingua madre) per comunicare con lui
  • la garanzia dei prodotti non so se sia valida anche in Italia (fortunatamente non mi è mai successo di doverlo verificare)
  • voglia di risparmiare tanti soldini rispetto al mercato italiano/europeo (e su questo punto credo che tutti siamo d’accordo!!)

FlashMan852 (questo è il suo nome utente eBay), nel suo negozio online, vende:

  • memorie di ogni tipo: RAM (per fissi, portatili e anche per prodotti Apple), pennine USB, CF, SD, MMC, XD, MINI SD, Memory Stick, etc.
  • batterie: per telefoni cellulari, palmari, etc.
  • lettori di memorie
  • qualche accessorio per gli iPod

Ovviamente, il tutto a prezzi a dir poco bassissimi (fatevi un giro sul suo negozio eBay, confrontateli con quelli del mercato italiano/europeo e vedrete che differenze!!).

Veniamo ora alla mia esperienza personale: io ho acquistato da lui 5/6 volte i seguenti prodotti:

  • flash memory usb Sandisk 512MB molto piccola e con skin intercambiabili.
    Prezzo in Italia: circa 45/50 euro
    Prezzo di acquisto (spese di spedizione incluse): 25 euro.
  • 2 flash memory usb Sandisk 512MB.
    Prezzo in Italia: circa 25/30 euro
    Prezzo di acquisto (spese di spedizione incluse): 13 euro
  • 1 memoria SD Toshiba da 512MB per macchina fotografica digitale/navigatore satellitare.
    Prezzo in Italia: circa 25/30 euro
    Prezzo di acquisto (sempre spese comprese): 12 euro.

Tutti i prodotti citati li ho acquistati nel giro di un anno e sono tutti ancora perfettamente funzionanti, quindi non posso che consigliarvi calorosamente questo venditore.

N.B. questo post ha il solo scopo di condividere con voi un modo che uso per risparmiare qualche soldino, io non ci guadagno assolutamente NULLA! Ovviamente questo non è l’unico utente eBay che vende prodotti a prezzi bassissimi da Hong Kong (o dall’oriente in genere), ma vi ho segnalato solo questo semplicemente perchè con lui ho avuto rapporti personalmente, con gli altri no.

N.B.2 ovviamente non mi ritengo assolutamente responsabile di eventuali problemi/controversie/fregature che possano nascere da rapporti di compravendita tra voi e l’utente da me segnalato in questo articolo.

Gen
12

Sfruttare 1 GB di spazio su hard disk virtuale di Box.net usando WebDav

Box.net è un servizio di online storage che trovo davvero interessante: offre 1 GB di spazio (anche se, purtroppo, la dimensione di ogni singolo file è limitata a 10 MB) per salvare online ogni tipo di file (giochi, programmi, documenti, musica, video, …); e se 1 GB non vi dovesse bastare, potete averne 5 pagando poco meno di cinque dollari al mese (o 50 dollari l’anno) o addirittura 15 GB a 15 dollari mensili (o 100 dollari l’anno).

Box.net, inoltre, ha una particolarità : utilizza la tecnologia WebDAV, (acronimo di Web-based Distributed Authoring and Versioning). Questo protocollo è supportato dalla maggior parte dei sistemi operativi moderni e permette l’utilizzo di files residenti su di un server remoto come se fossero locali.

Vediamo in dettaglio (per i 3 sistemi operativi più utilizzati) come utilizzare tutto questo.

Anzitutto dovete registrarvi presso Box.net per ottenere le vostre credenziali di accesso e poi, secondo il sistema operativo che utilizzate, seguite le seguenti istruzioni:

  • Mac OS X: dal menù Vai del Finder scegliete la voce “Connessione al Server” (oppure direttamente con la combinazione di tasti: Mela-K) scrivete https://www.box.net/dav nel campo dell'”Indirizzo Server” e quindi clickate su “Connetti”. Quando comparirà  la finestra di autenticazione, inserite i vostri dati (email e password) e procedete. Il vostro hard disk virtuale verrà  visualizzato nel Finder con il nome “dav” e l’icona tipica delle connessioni a server. A questo punto potete utilizzare il disco virtuale come un qualsiasi disco locale.
  • Linux: con GNOME basta aprire una finestra di Nautilus, accedere alla voce “Connect to Server…” dal menù File, scegliere come servizio “Secure WebDAV”, inserire www.box.net/dav (senza https://)nel campo “Server”, clickare su “Connetti” e, alla richiesta di username e password, inserire le vostre credenziali.
    Con KDE, basta inserire nella barra degli indirizzi di Konqueror la stringa: webdavs://www.box.net/dav, e, quando richiesto, immettere le vostre credenziali.
  • Microsoft Windows: clickate su “Risorse di rete”, “Aggiungi risorsa di rete”, inserite https://www.box.net/dav ed immettete le vostre credenziali quando richieste.
Gen
09

Convertire i video di YouTube con FLV Online Converter

A chi non è mai capitato di voler scaricare un video (di YouTube ad esempio) sul proprio pc per poterlo rivedere anche quando si è offline, ma non è riuscito a farlo?

Oggi c’è la soluzione: FLV Online Converter!

Per scaricare un video sul proprio pc, è sufficiente inserire il link del video, selezionare il formato in cui si desidera convertirlo (i formati disponibili sono: AVI, MOV, MP4, 3GP ed MP3 se volete estrapolare solo la traccia audio), attendere al massimo un paio di minuti et voilà , il gioco è fatto!

Nov
17

Stanchi dello spam? Ecco una soluzione: DEspam.IT

Chi di voi non si è mai lamentato per lo spam che, ogni volta, gli riempie la casella email?!

Come dici? Non sia cos’è lo spam? Bene, facciamo una piccola prefazione allora!

Vi sarà  capitato di ricevere, nella vostra casella e-mail, pubblicità  indesiderate dei prodotti più disparati (e spesso anche piuttosto discutibili): bene, questo è lo spam.. ovvero la posta pubblicitaria-spazzatura che appesta Internet. Si stima che ormai oltre la metà  dei messaggi in circolazione sia costituita da spam.

Tratto da Wikipedia: “Il principale scopo dello spamming, come abbiamo detto, è la pubblicità , il cui oggetto può andare dalle più comuni offerte commerciali, a proposte di vendita di materiale pornografico, o illegale, come software pirata e farmaci senza prescrizione medica, discutibili progetti finanziari, ed essere veicolo di truffe. Uno spammer, cioè l’individuo autore dei messaggi spam, invia messaggi identici, o con qualche personalizzazione, a migliaia di indirizzi e-mail. Questi indirizzi sono spesso raccolti in maniera automatica dalla rete, ottenuti da database o semplicemente indovinati usando nomi comuni.

Per definizione lo spam viene inviato senza il permesso del destinatario ed è un comportamento ampiamente considerato inaccettabile dagli ISP (Internet Service Provider) e dalla maggior parte degli utenti Internet. Mentre questi ultimi trovano lo spam fastidioso e con contenuti spesso offensivi, gli ISP si oppongono anche per i costi del traffico generato dall’invio indiscriminato.”

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Ott
22

Il sito della settimana e i programmi della settimana: docs.google.com

La nuova e rivoluzionaria innovazione di Google si chiama docs.google.com e comprende due applicazioni: Google Writely e Google Spreadsheets; il primo è un editor di testo e l’altro un foglio di calcolo.

La caratteristica principale di queste applicazioni è la possibilità  di utilizzarle usando un semplice browser (i browser più famosi e importati, sono tutti supportati) e non installando assolutamente nulla sul vostro computer.

Attualmente le due applicazioni non sono perfettamente integrate, ma avverà  probabilmente in futuro (ad esempio, con la possibilità  di inserire fogli di calcolo all’interno dei documenti di Writely).

Per il resto, le funzionalità  delle due applicazioni sembrano invariate: upload e download di vari formati di documenti (Word, RTF, OpenOffice, HTML, xls), spell-checker, condivisione online dei documenti creati, storia delle revisioni, output in PDF, chat con gli altri utenti che stanno modificando lo stesso documento.

Quali i prossimi passi? Google Slides e Google Charts che farebbero comodo a molti..

Ott
19

Il sito della settimana: onlinetennis

In questo ultimo periodo la rete propone una miriade di giochi online (ovvero giochi ai quali è possibile giocare senza installare niente, ma direttamente navigando il sito del gioco): questa settimana ve ne propongo uno che mi è piaciuto abbastanza (essendo tennista sono un po’ di parte :P ): onlinetennis.de.

Onlinetennis è un gioco multi giocatore “di massa” gratuito, dove ogni giocatore impersona, virtualmente, un giocatore di tennis. Perciò potrai far allenare il tuo giocatore, sceglierne le tattiche, studiare le varie statistiche e, come ultima ma non meno importante cosa, iscriverlo ad un torneo per scalare posizioni nella classifica globale di Onlinetennis e vincere denaro virtuale. Diversamente dai “soliti” giochi per Pc i tuoi avversari non sono controllati dal Pc, ma sono gestiti da persone reali, esattamente come me e te.

Iniziare a giocare è molto semplice: basta un browser per navigare su internet e potrai controllare ogni aspetto del gioco in diversi menù sul sito, cui potrai accedere inserendo in home page (http://www.onlinetennis.de) il tuo nome utente e la password (che riceverai via E-mail dopo esserti registrato).

Un toreno su Onlinetennis richiede 3 giorni reali, in questo modo non si deve aspettare un’eternità  fino al torneo successivo. Una stagione di Onlinetennis dura 37 settimane (di 3 giorni l’una). Quindi una stagione dura 111 giorni reali.

Ci sono 12 diverse abilità  per ogni giocatore; queste, assieme alla tattica, sono la chiave per i tuoi successi. Nello specifico sono queste:

Continua la lettura di ‘Il sito della settimana: onlinetennis’

Ott
02

E’ arrivata “La Fonera”! Il sito della settimana: Fon

E’ arrivata stamattina, direttamente da Barcellona.. “La Fonera“, il nuovo router Fon! Attualmente ci sto smanettando su (come un bambino con il suo giocattolo appena ricevuto :) ), stasera posterò ulteriori dettagli tecnici!

UPDATE DEL 02/09/2006 SERA

Anzitutto una breve panoramica su cos’è Fon e qual è il suo scopo: è una start-up spagnola nata da quasi un anno che ha ricevuto una fortissima sovvenzione da alcuni venture capitalist e soprattutto da Skype e da Google per mettere in piedi il suo progetto.

Un progetto che prende il via da una semplice realtà : la presenza di una vasta copertura WiFi non ufficiale in molte città . Si tratta delle connessioni WiFi casalinghe private che spesso, soprattutto nel caso di uffici, sono sovradimensionate e il loro raggio d’azione arriva anche fuori dal palazzo. Per l’ignoranza tipica degli albori di una tecnologia, molte di queste connessioni non sono protette da una chiave d’accesso, il risultato quindi è che chiunque passi di lì si può connettere ad internet tramite quella linea.

Insomma l’idea di Fon è questa: diffondere un software di sua proprieta da installare nei loro social router (o in router di proprietà ) WiFi cioè i punti che tramettono il segnale nelle case o negli uffici, in modo da farli diventare degli hotspot pubblici e non solo privati, ma solo per gli utenti Fon.

Ci sono tre tipi di utenti FON :

  • Bill (dal fondatore Microsoft): viene pagato quando qualcuno usa il suo hotspot
  • Linus (dal fondatore di Linux): conde il suo hotspot gratuitamente e ha diritto ad usare gratuitamente gli hotspot degli altri foneros
  • Alien: non condivide il suo hotspot e paga per avere accesso alla rete Fon.

In soldoni: io sono un utente Fon, ho la mia rete privata WiFi a casa e installo nel router (per l’appunto, “La Fonera”) il software Fon, ho una mia user ID e password di Fon che mi permettono, se sono in giro, di accedere a qualsiasi altro hotspot di utenti Fon. Se non sono proprietario di un router WiFi da tramutare in hotspot Fon, posso lo stesso usufruire del servizio, ma pago.

Per partecipare è necessario acquistare un router da FON (ora in offerta a soli 5 € + spese di spedizione) oppure scaricare un programma per configurare il proprio access point.

Continua la lettura di ‘E’ arrivata “La Fonera”! Il sito della settimana: Fon’




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